Le dinamiche di ogni tipo sono sempre più legate e guidate dai dati. Non solo la scienza e tutto il mondo aziendale, ma anche la politica sta facendo un forte ricorso alla raccolta e all’analisi dei dati per creare il consenso e orientarlo, con ogni mezzo.
Cosa segna il limite massimo che non si dovrebbe valicare, quali sono i paletti che indicano che oltre non si può più andare, il “non plus ultra” davanti al quale la sete di conoscenza dettagliata e misurabile che viene dai dati dovrebbe placarsi e non pretendere di addentrarsi troppo nella libertà di opinione e di scelta degli utenti?
☆CONSIGLI DI LETTURA☆
Il link al numero di Internazionale con l’intervista citata è disponibile qui.