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Twich: cosa sta succedendo?

Partiamo dalle basi: cos’è Twitch? Senza andare a ripercorrere tutta la storia di questa piattaforma, limitiamoci a dire che oggi Twitch è una piattaforma di proprietà di Amazon che offre a chiunque la possibilità di effettuare lo stream dei contenuti che lo appassionano

Introduzione e scenario.

Partiamo dalle basi: cos’è Twitch? Senza andare a ripercorrere tutta la storia di questa piattaforma, limitiamoci a dire che oggi Twitch è una piattaforma di proprietà di Amazon che offre a chiunque la possibilità di effettuare lo stream dei contenuti che lo appassionano.

Ma chi è il pubblico di Twitch?

Le demografiche sono abbastanza chiare:

Fonte: https://www.businessofapps.com/data/twitch-statistics/#1

P.S. leggete l’articolo linkato come fonte perché contiene tante informazioni interessanti per chi volesse approfondire l’argomento.

Una piattaforma che stava già andando alla grande, di recente, a causa dei vari lockdown che hanno interessato non solo il nostro paese, è stata protagonista di un evidente aumento del suo utilizzo

Fonte: https://www.warc.com/newsandopinion/news/state-of-streaming-twitch-up-83-in-2020/44557

Secondo La Stampa attualmente in Italia abbiamo una utenza di circa 4 milioni di utenti 

Numeri veramente interessanti, soprattutto se consideriamo la potenza mediatica dei top-streamer. Giusto per avere qualche dato di riferimento

Fonte: https://www.twitchmetrics.net/channels/viewership?lang=it

E complimenti a  Zano, quel ragazzo che vedete in cima alla classifica, che meno di un mese fa ha fissato il record di 160mila spettatori connessi in live a una sua stream

Di cosa di parla su Twitch

Nell’immaginario di tutti Twitch è “la piattaforma dove si guarda la gente giocare ai videogiochi”. Vero. In parte. Per adesso. Ma non è proprio così.

Questa affermazione poteva essere vera fino a un annetto fa, ma ora le cose stanno cambiando.

Se è vero che 9 delle prime 10 posizioni di interesse sono legate al gaming, è interessante notare che la prima categoria in assoluto sia il “just chatting”, ovvero un momento in cui lo streamer semplicemente “chiacchiera” di quello che vuole interagendo con la sua chat.

Ma su Twitch iniziano ad esserci streamer che cucinano, che suonano, che intervistano, che costruiscono cose con i loro mattoncini lego, che spiegano come si disegna, ci sono talent show, canali di informazione…. ah… a proposito, avete sentito che anche Enrico Mentana farà sbarcare Open su Twitch?

Twitch rappresenta un nuovo modo di comunicare: abbatte il muro dell’on-demand eretto da Netflix&Co. facendo tornare in auge il concetto di Live Streaming focalizzando l’attenzione sull’interazione tra lo streamer e la chat e andando a delineare un tipo di intrattenimento e una comunicazione completamente nuova.

È una bolla?

Onestamente non credo proprio. È una piattaforma che continuerà a crescere per molto molto tempo. Perché lo penso?

  • Per i trend.
  • Perchè Twitch sta dando a BRAVI creatori di contenuti la possibilità di guadagnare bene (molto bene se sono molto bravi), portando via i migliori creatori a YouTube e migliorando sempre più la qualità dell’intrattenimento che offre.
  • Perchè con Prime Gaming stanno avvicinando come partner e investitori tanti grandi player del mondo dell’intrattenimento videoludico.
  • Perché Amazon sta integrando tutti i suoi servizi con la piattaforma (ad esempio sapevate che è possibile “guardare film in compagnia” o organizzare cineforum grazie all’integrazione con Prime Video? O mettere su delle “radio” private grazie all’integrazione con Amazon Music?)

Serve altro?

E quindi?

Ve ne sto parlando per convincervi ad andare a guardare le stream di Twitch? Ovviamente no. Io parlo di marketing e parlo di questo https://twitchadvertising.tv/

Oggi l’advertising è molto molto orientato verso il mondo del gaming ma, come dicevo poco fa, la piattaforma sta cambiando e si sta espandendo: se c’è uno streamer che cucina ci saranno inserzionisti del mondo food&beverage disposti a investire. Se c’è uno streamer che restaura un mobile ci saranno inserzionisti del mondo del bricolage disposti a investire.

Ma perché dovrebbero farlo?

Perché gli streamer sono celebrità! Instagram e Twitch sono il futuro dell’influencing marketing. 

Questo ragazzo che fa da testimonial ad Adidas non è un calciatore, non ha partecipato ad un talent show, non è un cantante e non è stato protagonista di qualche gossip! Lui si chiama Giorgio Calandrelli, in arte Pow3r. Le sue gigantografie sono state in piazza San Babila a Milano. È uno streamer e un video-giocatore professionista. Uno streamer talmente bravo da intrattenere da solo migliaia di persone ogni sera durante le sue live e un giocatore talmente bravo da far parte del team competitivo di e-games più importante al mondo (e non ho parlato del suo canale YouTube o del suo account Instagram perché divagherei troppo). E Adidas lo ha scelto come testimonial. Adidas. Non il macellaio sotto casa. Adidas.

P.S. e se state pensando “echissenefrega degli egames” fatevi una ricerca su Google per capire le dimensioni del fenomeno e guardate questo screenshot tratto dal sito di Gazzetta dello Sport. Un terzo livello dedicato… non so se mi spiego.

Lavazza ha realizzato una intera campagna pubblicitaria avendo Pow3r come testimonial e producendo un documentario sulla sua storia

Se ancora non avete capito la potenza mediatica di questo ragazzo guardate una sua live e contate le sovraimpressioni dei suoi partner, dei suoi sponsor e dei brand che lo hanno scelto come ambassador.

E se di questi fenomeni mediatici se ne accorgono brand enormi come Lavazza, Adidas, Acer o NVidia, noi vogliamo essere tanto miopi da non analizzare quello che sta succedendo?

Per concludere

Twitch è una realtà in espansione. Da la possibilità a chi fa marketing di avvicinarsi come mai prima d’ora al mondo dell’Infuencer Marketing, utilizzando l’influencer stesso come sistema di profilazione. 

Al momento Twitch non si è ancora aperta verso il pubblico degli inserzionisti con una piattaforma self-service come quella di YouTube o di Facebook (e questo è un peccato). Ma probabilmente si tratta solo di una fase di tuning, un po come quello che sta accadendo su Spotify ma che prima o poi si aprirà a un pubblico più vasto di inserzionisti. Teniamo tutti le orecchie ben aperte perché questa piattaforma diventerà un punto di riferimento per il marketing digitale dei prossimi anni.

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