Se state leggendo questo post, probabilmente siete dei Boomer. Lo dicono i Millennials. E anche quelli della Gen Z.
Tutti termini, che per noi Boomer, significano solamente che siamo vecchi. Troppo vecchi per Facebook, dove già da anni proliferano pagine dedicate a “la piaga dei 40enni su facebook”; troppo vecchi per Instagram; figuriamoci per Tik Tok!
Eh sì, perché Tik Tok è il social che caratterizza la Generazione Z, gli adolescenti che oggi hanno 12-15 anni.
Eppure Mary Jo Laupp ha 51 anni!
Chi è Mary Jo Laupp? È una donna a cui piace passare del tempo su Tik Tok. Vive in Iowa e lavora come coach in una scuola superiore. E ha colpito il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump proprio li, nel fegato, dove fa più male. La stampa internazionale inizia a chiamarla “Tik Tok Grandma”… forse un po’ eccessivo per una donna di soli 51 anni, ma tant’è.
Ma facciamo un passo indietro
Circa una settimana fa Donald Trump ha fatto una brutta figura quando, recandosi presso la città di Tulsa, in Oklahoma, si è trovato di fronte a una sala pressoché vuota. Come è possibile se tutti i biglietti erano stati prenotati? Colpa del Covid? Oppure del caso George Floyd?
Nessuna delle due. La colpa è di tutti quei Tik-Tok-Influencer di cui in questi giorni la signora Laupp è diventata la bandiera. È bastata un’idea: quella di diffondere tra i TikToker l’idea di prenotare i biglietti per il comizio di Tulsa, per poi non presentarsi. L’idea è diventata virale ed ecco come alcuni contenuti pubblicati su una innocua piattaforma per 12enni diventa lo strumento che mette in ridicolo l’uomo più potente del mondo davanti alla stampa internazionale.
Quale lezioni possiamo trarre da questa storia?
Che bisogna sempre tenere le orecchie dritte.
Il Social Monitoring è importante! E lo staff di Trump lo sapeva, era a conoscenza di questo progetto che stava germogliando su TikTok, ma a quanto pare, non gli ha dato peso.
Ora, nessuno di noi si trova nella testa dei membri dello staff digitale di Trump, ma in molti pensano che l’iniziativa sia stata presa sotto gamba proprio perché proveniente da Tik Tok, una piattaforma da non presidiare più di tanto perché popolata da ragazzini, poco interessante per il presidente degli Stati Uniti visto che si tratta di utenti che non sono ancora abbastanza grandi da essere elettori.
A permettere a questa idea di passare inosservata ai radar dello staff di Trump c’è anche il fatto che 10 giorni fa la signora Laupp non era una influencer. Era una donna come tanti con solo un migliaio di follower. Ma quando un messaggio diventa virale… può partire da qualunque direzione!
Con il senno del poi è facile pensare a dei modi per prevenire, o contenere, questa iniziativa. Ma, personalmente, non mi sarei voluto trovare nei panni del digital strategist di Trump nei giorni a cavallo del 20 giugno.
Un altro spunto di riflessione che vorrei offrire è quello di imparare dal passato! Ragazzi… ci siamo già passati con YouTube! Anche quella era considerata una piattaforma “per marmocchi che pubblicano solo video di videogiochi”. Ma quelli che 15 anni fa erano degli adolescenti, ora sono degli uomini. La piattaforma è cresciuta e con lei sono cresciuti sia gli utenti sia i creator!
Siamo sicuri che non possa succedere lo stesso a TikTok? La piattaforma sta crescendo e sono tanti i “digital creator” che stanno iniziando a sperimentarla. La sua piattaforma pubblicitaria sta per arrivare anche in italia. Tutti segnali che ci fanno pensare che l’interesse verso questo social sta crescendo, giorno dopo giorno.
Approfondimenti
TikTok in numeri
il TikTok ufficiale di Mary Jo Laupp
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Photo by Kon Karampelas on Unsplash